Questa collezione nasce dalle frazzate siciliane, tappeti popolari realizzati al telaio con strisce di stoffa di recupero, intrecciate una accanto all’altra secondo ritmi irregolari. Oggetti umili, domestici, nati dalla necessità di non sprecare nulla e di trasformare i resti della vita quotidiana in superfici utili e resistenti.

Le opere riprendono quella logica originaria: assemblare frammenti, cucire ciò che è disuguale, dare forma a una memoria fatta di materiali poveri, usurati, carichi di tempo. Le strisce tessili diventano segni, registrazioni visive di gesti ripetuti, di economie domestiche, di mani che lavorano senza lasciare traccia di sé.

Cornici, tavole e strutture non servono a decorare, ma a contenere. Come nelle frazzate tradizionali, non c’è un disegno prestabilito: l’ordine nasce dall’accostamento, dall’equilibrio fragile tra colore, ritmo e vuoto. Ogni opera è un frammento autonomo, ma rimanda a una pratica collettiva, anonima, tramandata.

FRAZZATE restituisce così una tradizione senza idealizzarla: non come nostalgia folklorica, ma come atto di resistenza materiale, dove la discontinuità, la cucitura visibile e l’imperfezione diventano linguaggio. Un modo di fare che trasforma lo scarto in memoria e il frammento in presenza.

frazzate

opere

-

opere -