oro e catrame
Una chiamata alla riflessione su temi cruciali come l’ecologia, la società e il destino dell’umanità e illumina il cammino verso una comprensione più profonda dell’arte e del mondo che ci circonda: L’arte è ossessione del fare, Beppe Sabatino accende la fiamma come un teodoforo contemporaneo.
Vittoria Coen
the one who
never sleeps
Con ORO E CATRAME, la nuova monografia esposta alla Galleria d’Arte Albani di Urbino, Beppe Sabatino ci invita a riflettere sulla complessità dell’esistenza umana e il rapporto tra uomo e ambiente. Muovendosi agilmente tra diverse forme d’arte, le sue opere, che spaziano dal realismo all’astrazione, evocano paesaggi senza confini, dove rami, alberi, figure esili e pesci si mescolano in un vortice di suggestioni e percezioni. Accanto all’oro, cifra stilistica inconfondibile di Sabatino, compare il catrame.
Ma come sottolinea Luca Cesari, «ciò che egli chiama ‘catrame’ non lo è affatto, anche se piace a Sabatino, evocare gli effetti di una liquidità viscosa, opaca, satura. Catrame è soltanto lo sfondo tenebroso presente che aggiunge ulteriori strati di significato alle sue creazioni, suggerendo il pericolo imminente al quale sono esposti i suoi protagonisti privilegiati: i pesci, simboli arcani di una natura minacciata dall’intervento umano.
Come scrive Vittoria Coen: «Il pesce o i pesci escono dal perimetro della tela per trovare una soluzione alla loro esistenza.
Non sono pericolosi, sono in pericolo e la loro lotta per la sopravvivenza diventa una metafora potente delle sfide che affrontiamo come specie. L’artista non si limita a rappresentare ma chiama a sé l’immagine evocata, trasformandola in un messaggio diretto al pubblico».